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STAGNI RETRODUNALI

Nelle aree retrodunali sono presenti stagni e bacini di antichi impianti di acquacoltura risalenti al XIII secolo, dove sono ancora allevati anguille e cefali con metodi tradizionali e biologici. La presenza di suoli con diverso regime di salinità, le acque dolci che provengono dalle sorgenti e l´influsso del mare determinano la presenza in queste zone di vegetazione aloigrofila, cioè composta da pinate alofite e igrofite. Le alofite sono piante che crescono su terreni ricchi di sali di sodio (quali le spiagge marittime), ambienti che, seppure contengano acqua, offrono alla pianta risorse pari a quelle di un suolo arido. Le igrofite al contrario si trovano su suoli che presentano una grande quantità di acqua e in ambienti molto umidi. In prossimità delle acque dolci si localizza il canneto; in prossimità dei bacini con minore ristagno idrico prevale il Falasco bianco. Sui terreni salmastri è diffuso, invece, lo Sparto delle dune.

A causa della salinità spesso elevata dell´acqua degli stagni prossimi al mare, la zona è poco accogliente per gli anfibi, le cui uova e le larve sono spesso preda dei pesci. Nei pressi delle pozze temporanee che si formano a seguito delle piogge invernali e primaverili - dove depone le uova - si può incontrare il Rospo smeraldino. La Rana verde è invece presente negli stagni che occupano la foce delle lame (Lamacornola, Lama Rosa Marina).

D´estate il canneto ospita esemplari di Cannaiola comune, Folaghe (che scelgono questo habitat per costruire il proprio nido), Tuffetti e Gallinelle d´acqua. Da luglio fino a tutto l´inverno si può osservare il Martin pescatore che, con abile precisione, ghermisce i pesci che abbondano negli specchi d´acqua. Il canneto che cresce lungo le sponde degli stagni retrodunali e del Fiume Morelli costituisce un ottimo rifugio per Aironi cenerini, Garzette, Aironi rossi e Tarabusini. Ai margini degli specchi d´acqua non è difficile osservare le Sgarze ciuffetto, mentre fra le specie che cercano il cibo lungo le rive melmose di raccolta d´acqua dolce o salata (uccelli limicoli) si possono osservare Cavalieri d´Italia, Pettegole (così chiamate per l´abitudine di allarmare, in caso di pericolo, gli altri uccelli in sosta nella zona umida), Pantane, Albastrelli, Gambecchi e Piovanelli.

In inverno sono soprattutto le anatre ad animare i laghetti del Parco: con i loro variopinti piumaggi nuotano nelle acque placide il Fischione, il Codone, la piccola Alzavola e il colorato Mestolone, che deve il suo nome al singolare becco a mestolo utile a raccogliere le piante acquatiche di cui si nutre.

L´inizio della primavera è segnato dal passaggio delle Gru, che, già dalla fine di febbraio, sorvolano il Parco in formazioni a "V".

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