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La varietà di grano duro Senatore Cappelli è ottenuta da incroci risalenti all'inizio del secolo scorso; oggi viene coltivata con metodi biologici all'interno dei seminativi delle masserie presenti nel Parco. L'intero processo di filiera è certificato "bio". La varietà Senatore Cappelli, dal caratteristico colore nero delle reste, venne selezionata geneticamente da Nazareno Strampelli nel 1915; omaggia nel nome il marchese abruzzese Raffaele Cappelli che, eletto senatore ai primi del Novecento, promosse in Capitanata una riforma agraria che portò a distinguere i grani duri da quelli teneri.
Già nei primi decenni del secolo scorso si sottolineavano le qualità nutritive di questa varietà di grano, che possiede una maggiore quantità di amminoacidi, vitamine e minerali rispetto alle semole in commercio, nonché una minore percentuale di glutine. Ciononostante la coltivazione del grano Senatore Cappelli venne progressivamente abbandonata a favore di varietà più produttive: ciò si doveva alla sua altezza (fino a 1,80 metri), che la rendeva soggetta al fenomeno dell'allettamento (il ripiegamento fino a terra delle piante erbacee). Tuttavia, grazie alle sue caratteristiche nutritive e alla forte adattabilità, la varietà è stata reintrodotta nel territorio da aziende virtuose, che hanno avviato la produzione di pane e pasta "bio" di alta qualità esportata in tutta Italia.
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