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Nel tratto terminale della lama che corre a fianco della Masseria Pezza Caldara, a pochi passi dalla Masseria L'Ovile, si trova una cava un tempo sfruttata per l'estrazione del tufo. Dismessa da oltre trent'anni e attualmente di proprietà del Comune di Ostuni, la cava - che si estende per circa 2 ettari - è oggi un ambiente rinaturalizzato dove è possibile rinvenire habitat tipici degli ambienti dunali, delle zone umide e delle lame del Parco. La zona è caratterizzata da esemplari di Ginepro oxicedro e fenicio, da una rigogliosa macchia mediterranea con le sue caratteristiche essenze floristiche, da zone a gariga con timo che copre interi banchi tufacei, da aree a giuncheto in punti più sottoposti che tendono a impantanarsi. All'interno della cava è presente una parte coltivata a oliveto, oltre che ad alberi di fico, vite e altre varietà antiche di frutta.
Nell'ultimo anno, attraverso la collaborazione tra Ente Parco, Comune di Ostuni e ARIF (Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali), sono stati effettuati degli interventi per la riqualificazione paesaggistica e naturalistica dell'area. Il sito ha avuto inoltre un ruolo essenziale nel progetto "Bolle di Riserva", finalizzato a produrre saponi naturali con olio di oliva biologico degli olivi millenari del Parco, ed essenze, estratti e infusi di piante aromatiche. Il progetto è stato ideato e realizzato nell'ambito del bando "Principi Attivi 2010" dall'associazione culturale Labo Naturae, in partnership con l'Ente Parco; in questo modo si è coniugato un progetto d'impresa con il recupero naturalistico di un'area abbandonata.
La cava ospita inoltre delle arnie, che durante la fioritura del timo permettono di ottenere un miele di grande pregio.
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